La mia Luciana di Margherita B.
dedicata a Luciana Mattarollo
C’è una giovane donna bionda che vedo ogni mattina, è pallida
e ha gli occhi tristi.
Vicino a lei c’è un ragazzo che non parla e intanto
scavalca gli ostacoli con lo sguardo.
E c’è anche una casa, che spalanca le sue finestre
e comincia a raccontare la storia della strana signora
che la abitava, la storia di Luciana…
Luciana, luce colorata che plasma le figure con la tenerezza
con cui si prepara la colazione per chi si ama.
Luciana, artista non egocentrica ma sorella di chi soffre.
Luciana, che fa sbocciare i fiori, volare le colombe e spuntare la luna…
Luciana, che accende tutti i suoi fiammiferi per svelare il mistero
di chi ha di fronte.
Luciana, che dice: niente è più profondo di ciò che appare in superficie,
si mette il rossetto più rosso che ha e chiude gli occhi…
La giovane donna bionda ha smesso di fissare il vuoto,
i suoi occhi afferrano l’orizzonte di un altro sguardo
e finalmente un lieve sorriso sta per illuminarle il volto.
È stata Luciana a dipingerlo.
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E questo invece è il mio ultimo saluto.
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