Quando sono entrato con Simona nel padiglione del Turkmenistan, manco sapevo che esistesse questo piccolo stato dell’Asia centrale…
L’impressione è stata subito di una burla: sembrava di essere finiti nel Kazakistan di Borat! In effetti il Turkmenistan si trova tra il Kazakistan e l’Uzbekistan, ma un Paese che mette in vetrina, all’Esposizione Universale di Milano, una confezione di cotton fioc, delle taniche di olio da motore e dei barattoli di carne in scatola… non mi pareva possibile! Beh, vedrete che non c’è solo quello, il Turkmenistan è ricco di petrolio e gas naturale, ma l’impatto iniziale è stato spiazzante.
Dopo aver contemplato il panorama dell’EXPO dal secondo piano del Paese dei cotton fioc, abbiam continuato con i padiglioni del Medio Oriente: Oman, Qatar e Turchia. Conosciuto il sultano dell’Oman e aver appreso che gli omaniti sono grandi apicoltori e poi che i turchi sono una “popolazione aperta”, fanno ottimi pasticcini di nocciole e bevono caffè come turchi, abbiamo incontrato un pomodoro gigante che sollevava i bambini in aria.
In Quatar ho chiesto ad uno scrivano locale se era un problema per lui scrivere in arabo il mio nome che è russo. Non credo abbia capito la battuta, ma il risultato è stato una specie di geroglifico che ho confuso con quello che si è fatto fare Simona e con quello per mia sorella (che ha un nome arabo). Ho dovuto rivedere il filmato per assicurarmi quale fosse il mio…
Il gran finale ce lo riserva la Slovacchia, il Paese dei pifferi e non degli gnocchi ma a quanto pare della gnocca, considerando la sala dei manichini femminili prosperosi ai quali ai visitatori è richiesto di lasciar la propria firma …
Insomma, in questa seconda puntata der Monno, è proprio il caso di dirlo, vedrete “cose da turchi”! E il giro der Monno continua! 😉
Beh la chicca della puntata è sicuramente il Turkmenistan che esponeva con disinvoltura barattoli di cotton fioc, abiti di seta e taniche di benzina.. All’entrata, per non uscire fuori tema, in bella vista qualche barattolo di carne in scatola e bottiglie di liquore dal nome impronunciabile. L’Oman, invece, ha difeso dignitosamente la sua vocazione di paese agricolo con attitudini verso l’apicoltura, mentre il Marocco, unico tra i paesi della puntata ( e forse dell’Expo) ha offerto ai visitatori biscotti tipici. L’unico enigma irrisolto rimane il padiglione della Slovacchia dove i manichini di donne nude superavano il numero di visitatori, molti dei quali, guardandosi intorno, avevano un un’unica domanda nella testa: ma in slovacchia cosa si mangia? Ma il tema dell’Expo non era il cibo? Non lo sapremo mai, o forse dovremo attendere il prossimo EXPO!!!!
Grande Igore… Grazie per portarmi a l’expo a brevi puntate e comodamente dal divano… >_<
Grazie a te Francesco te viaggiar con me!
Ma almeno il tuo divano è comodo?!? 😉
Beh la chicca della puntata è sicuramente il Turkmenistan che esponeva con disinvoltura barattoli di cotton fioc, abiti di seta e taniche di benzina.. All’entrata, per non uscire fuori tema, in bella vista qualche barattolo di carne in scatola e bottiglie di liquore dal nome impronunciabile. L’Oman, invece, ha difeso dignitosamente la sua vocazione di paese agricolo con attitudini verso l’apicoltura, mentre il Marocco, unico tra i paesi della puntata ( e forse dell’Expo) ha offerto ai visitatori biscotti tipici. L’unico enigma irrisolto rimane il padiglione della Slovacchia dove i manichini di donne nude superavano il numero di visitatori, molti dei quali, guardandosi intorno, avevano un un’unica domanda nella testa: ma in slovacchia cosa si mangia? Ma il tema dell’Expo non era il cibo? Non lo sapremo mai, o forse dovremo attendere il prossimo EXPO!!!!
Condivido Simo! Ma non erano i turchi a offrire i biscotti? Dopo il caffè, i biscotti, ricordi?!? 🙂