Il cibo è per la panza.
E qual’è il cibo per lo spirito?
Quale posto migliore per cercar la risposta, se non al padiglione della Chiesa Cattolica all’EXPO di Milano, abbiam pensato io e Simona, mirando la grande scritta che capeggia in varie lingue sulla facciata: “Non si vive di solo pane”.
Entrando, abbiam pensato, forse con un pizzico di malizia, che si viva anche di Sacro Graal. O di Santo Grano, o di grano e basta. La risposta definitiva al quesito iniziale, noi lì non l’abbiam trovata. Abbiam però visto foto di gente che soffre, un’Ultima Cena di Tintoretto, con un Gesù non proprio bellissimo (giudicate voi il quadro) e all’uscita ci han dato una copia di “Noi Expo“, un giornalino gratuito edito da Avvenire e Famiglia Cristiana. Mentre leggevo il titolone “Mai più schiavi dello spreco”, ecco che mi donano un ricordo di Papa Francesco. Mi viene spontaneo chiedere, vedendo tra le mani quella specie di “santino”, se il papa argentino sia ancora vivo… Per poco ci arrestano! Ora quel “Papa Bergoglio calamitato” è attaccato al frigo di mamma. Per la cronaca, dietro al santino papale, c’è la pubblicità di una nota società di assicurazioni: che ci azzecca con Sua Santità?
La strada verso la comprensione del divino era ancora lunga. Un salto in Iran non ci ha di certo aiutati perchè, nel mezzo del cammino di nostra vita, ci siam ritrovati tra campi di rosmarino e di salvia, che sembrano essere i nuovi simboli della Persia. Ma non era il petrolio? Purtroppo non ho potuto documentare i filmati di propaganda iraninana che venivano proiettati in un apposita saletta. In uno era rappresentata la vita in un tranquillo paesino felice dove la gente ballava, sorrideva, viveva in armonia reciproca, erano tutti in abiti folkloristici e le donne non portavano il velo. Quanta gioia in Iran!
E allora via in Terrasanta, ovvero in Israele, unico posto al mondo dove sono rappresentate 3 grandi religioni: l’ebraismo, l’islamismo e il cattolicesimo. Per rappresentare il Paese invece, è stata messa in scena una farsa in cui una ragazza, in diversi filmati registrati, accompagna il pubblico a conoscere i suoi parenti: tra nonni, fratelli, zii, cugini, non manca nulla, dall’agricoltore innovativo allo scienziato geniale. Così s’apprende che gli israeliani hanno inventato, tra l’altro, il pomodorino ciliegino e il sistema di irrigazione a goccia. Tanto di cappello alle grandi invenzioni, ma perché comunicarle con questo stile un po’ retorico? Evidentemente funziona, perché molti sono usciti soddisfatti dal padiglione di Gerusalemme… Usciti da qua, di là c’era il padiglione della nostra penisola, ma mica ce la siam sentiti di fare ore di fila per visitare l’Italia… dentro Milan!
Così ci siam infilati alla svelta alla Coop: e questo enorme supermercato del futuro ci ha stupiti con tecnologia e scaffali fantascientifici: qui sì che ci vuole il grano per comprare il pane! E alla cassa, pare che in futuro non ci sarà manco più la cassiera. Sarà “all self service”, come ci insegnano gli americani.
Quello che insegnava Don Bosco invece, era destinato all’educazione dei fanciulli e ha rappresentato le basi per la formazione professionale in Italia. “L’educazione è cosa di cuore” e “In ogni giovane vi un punto accessibile al bene” diceva il Santo del lavoro. Condivido. E pollice su al sobrio padiglione dei salesiani.
Il gran finale ce lo riserva Slow food con un padiglione educativo e interattivo. A confronto stili di vita fast e slow, cibo spazzatura e cibo sano. Poi consigli su come e cosa mangiare per stare in salute, i bei pensieri dei visitatori appesi e affidati all’albero della vita, l’orto sostenibile in cui si può osservare e toccare frutta e verdura in crescita e il ristoro per assaggiare cibo DOP e vini DOC. E infine la domanda cruciale: “E dopo l’EXPO?”. La risposta è ottimista: “Un altro mondo è possibile”. Salvifico.
Beh, intanto continuiamo il viaggio der Monno e con la prossima puntata tocchiamo un tema che mi sta molto a cuore, la nostra Terra. “Terra meravigliosa”: da mercoledì prossimo sarò a spasso con Francesco, discutendo di Permacultura. Prendete, vedete e mangiatene tutti! 🙂
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