Il chinotto è come un mantra
ti disseta e ti rinfranca
se lo bevi senza sosta
alla tua vita avrai risposta. (Skiantos)
LA MIA SOSTANZA PREFERITA DAL 2003
Questa storia nasce in un bar di Roma nell’autunno di quasi 3 lustri fa, nel bar della scuola che mi ha spostato la vita nella capitale. Il caffè non mi piace, il cappuccino non lo bevo, il succo mi fa acidità, il gelato d’inverno no…
Non sapevo mai che prender coi miei compagni, ma quando si sta al bar insieme mica si può sempre sempre lì a guardar gli altri bere, no? Qualcuno mi dice di provar ‘sta bibita nera con le bollicine, un po’ amarognola ma non troppo, molto amata dai romani, anche perché la mejo la facevano nel Lazio. Ero al corso serale, di sicuro erano passate le 8, chi me lo disse non so, ma la bibita era il chinotto, anzi, il chin8.
Da allora so cosa bere in compagnia. Innumerevoli bottiglie di Chin8 Neri, dal 2003, hanno viaggiato in macchina con me nelle mie peregrinazioni al Nord Italia, per essere offerte in dono agli amici come prodotto raro e prezioso (visto che non si trova nei supermercati veneti).
Il chinotto è una “bibbita” alternativa, anticonformista, il chinotto è come un mantra che disseta e ti rinfranca, dicono gli Skiantos, è una pozione effervescente dal sapore amarognolo che mi ha subito conquistato, non so pecchè, ma a me mette sì tanta gioia e allegria: il chinotto è la mia droga io lo bevo senza posa. Da gran fan del chinotto una volta sono andato nevvero fino a Capranica, nella Tuscia, dove il commendator Pietro Neri ha fatto il chinotto fino al 2011.
Eccomi davanti alla ex fabbrica (sigh) del Chin8 nel viterbese, era il 2009.
ANTIMO, QUELLO DELL’ALBERO DI CHINOTTO
Il tempo scorre e anche il chinotto scorre a fiumi nei bar romani, il mio ventre si espande per l’effervescenza suddetta, ed io continuo a pensar al chinotto come un frutto leggendario, metà frutto e metà bibita, un centauro nero che sprigiona gas dalle pottiglie di PET. Penso così del chinotto finchè incontro un uomo, metà uomo e metà albero, che mi farà toccare con mano l’origine della mia gioia: è Antimo Palumbo, storico degli alberi, presidente dell’associazione Adea Amici degli Alberi di Roma. Antimo è un appassionato divulgatore della storia degli alberi e delle piante, organizza con Adea visite guidate nelle ville e nei parchi soprattutto di Roma e condivide il suo sapere nel suo blog “Dalla parte degli alberi”, nel suo diario botanico e nel gruppo pubblico “Gli amici degli alberi” su Facebook.
A onor del vero però, il mio primo incontro ravvicinato col chinotto l’ho avuto all’Expo di Milano 2015, nello stand della Coldiretti (vedi questa puntata der Monno). Ma Antimo ha fatto di più: ha trovato l’unico albero di chinotto a Roma, questo piccolo esemplare comprato dalla signora Maria Rosaria ad una fiera, “un sofferente alberello” come lo definisce lei che l’ha piantato nel suo magnifico giardino romano, attaccato alla vita e che vuole sopravvivere ai continui spostamenti a cui l’ha sottoposto.
CITIAMO LE FONTI E APPROFONDIAMO
Antimo è un pozzo di informazioni, e dato che non è possibile comprimere tutto il suo sapere sul Citrus × myrtifolia in un’unica video intervista, approfondisco qui di seguito alcuni argomenti trattati e non nel filmato. E intanto vi invito a vedere il back stage fotografico della puntata, e le foto del chinotto romano con qualche suo fratello. 🙂
- Innanzitutto Constantine Samuel Rafinesque-Schmaltz, il “Raf” del chinotto, ha catalogato la nota varietà di arancio amaro nel suo libro “Trees and Shrubs of North America and other parts” edito nel 1838, di cui qui si può leggere la versione originale digitalizzata (qui anche in versione testo). Il chinotto Raf è la 904esima pianta citata nel libro (a pagina 141).
- Questo è l’articolo di Antimo Palumbo sulla figura di Rafinesque e la sua scoperta del chinotto a Palermo, pubblicato ne Il forestale del marzo/aprile 2012.
- L’eccellenza italiana in fatto di ricerca sull’agrimicoltura e sulle culture mediterranee è il Centro di Agrumicoltura di Acireale, che è anche uno dei più importanti del mondo.
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Walter Tennyson Swingle, l’agronomo americano che ha contribuito alla classificazione degli agrumi, questa la sua scheda in inglese su Wiki
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Albert D. Lasker, l’inventore del succo d’arancia, questa la sua scheda su Wikipedia
NON POSSIAMO NON CITARE IL BERGAMOTTO
Il Citrus × bergamia in Italia è tutelato dal Consorzio di Tutela del Bergamotto di Reggio Calabria (questo il sito), riconosciuto nel 2008 dal Ministero delle Politiche Agricole.
ORA CITIAMO QUELLI CHE FANNO IL CHINOTTO
Secondo Antimo e secondo alcuni è stata la Recoaro la prima azienda a commercializzare il chinotto in Italia, nel 1932, seguita nel 1949 dal Chin8 della Neri, diventato famoso con lo slogan “Se bevi Neri ne ribevi” (questo un inserto pubblicitario comparso nell’Unità del 6 marzo 1960).
Nei primi anni ’50 è arrivato il Chinò della Sanpellegrino, che lo esporta oggi in tutto il mondo.
Particolare menzione va al chinotto della Lurisia, fatto con i chinotti di Savona della riviera ligure di ponente, tutelati dal presidio slow food dal 2004.
Da segnalare infine il Chinottissimo, preparato con l’antica ricetta di Pietro Neri dal nipote Simone, con infuso di chinotto e l’aggiunta di 53 erbe officinali, arrivato sul mercato nel 2014 e commercializzato dalla PNERI s.r.l.
ORA CITIAMO QUELLI CHE SANNO DOVE BERE IL CHINOTTO
C’è chi ha fatto una lista dei buoni locali dove bere un buon chinotto in Italia, ma anche i cattivi locali dove il chinotto non andrebbe bevuto…
INFINE CITIAMO I LIBRI CITATI DA ANTIMO
- STORIA DEGLI AGRUMI, di Pierre Lazlo, Donzelli Editore
- TUTTI FRUTTI, di Giuseppe Barbera, Mondadori
- COLTIVARE GLI AGRUMI, di Aldo Colombo, De Vecchi Edizioni
- FAMIGLIE DI PIANTE VASCOLARI ITALIANE, di P. Marchi E. Pepe D’Amato G. Bianchi, Università la Sapienza (in vendita promozionale qui)
E CANTIAMO TUTTI INSIEME LA CANZONE DEL KINOTTO!
Kinotto, traccia numero 8 dell’omonimo album degli Skiantos, pubblicato nel 1979 da Cramps Records.
Salve volevo solo segnalare una enorme inesattezza, il bergamotto (Citrus bergamia) è tutelato dal Consorzio di tutela del bergamotto istituto nel 2007 e riconosciuto nel 2008 dal Ministero delle Politiche Agricole, non certo da una associazione con scopi privati quali AICAL. Saluti Dott. Agr. Cosimo Preiato.
Grazie dott. Preiato per la segnalazione. Ho corretto ora l’articolo secondo le Sue indicazioni, e mi scuso dell’errore!
Cordialmente
Igor Francescato
La ringrazio per aver citato il Chinottissimo ma la informo che ci sono delle inesattezze
Mio nonno Pietro Neri ha prodotto il chin8neri fino al 1965 poi cedette stabilimento e marchio ma NON la formula originale della bevanda che oggi produco io primo nipote di Pietro neri e la uso nel Chinottissimo
chi vuol bere il vero chinotto quello nato a Roma nel 1949 lo trova nel Chinottissimo.
Grazie ancora e complimenti per il servizio.
Simone Neri
Grazie a Lei, Simone Neri, per le puntualizzazioni e i chiarimenti.
E soprattutto per produrre ancora oggi un chinotto buono come allora! 🙂
Igor Francescato
Er Monno intorno