Il bosco edibile:
una foresta tutta da mangiare!
Mentre uscivamo dal lago per salire in collina, Francesco si è ricordato di quando, qualche anno fa, questa zona era ricca di specie vegetali di tutti i tipi. Adesso stanno piantando noccioli dappertutto, perché le nocciole ora rendono di più, dopo la crisi che ha colpito la Turchia l’anno scorso, e chi ha terra investe in noccioli, come invita a fare anche la stampa locale. Ma la monocultura, mi dice Francesco, è dannosa per l’ambiente perché impoverisce il terreno e ne aumenta l’erosione, e quando piove i minerali del suolo si disperdono nel lago e il terreno si inaridisce. Vaben, andiamo oltre. Le colline che attraversiamo sono spoglie, tutto intorno vediamo alberi abbattuti: stanno buttando giù la foresta (che qui è area protetta dal 1982).
Ci inoltriamo quindi nel sottobosco, con una mia simpatica scivolata documentata e l’ammirazione di una “semplice” foglia in controluce. E’ qui che ho scoperto il bosco! Una straordinaria riserva naturale, un incredibile deposito fruttifero che offre ben il 70% di interessi, che di anno in anno aumentano di pari passao con l’aumentare della vegetazione. Una miniera d’oro! Anzi, di cibo. Che si mangia. Il bosco edibile.
Sollevando le foglie cadute sul suolo, Francesco mi mostra il segreto della fertilità del bosco: le micorrize, una sorta di funghi benefici che si moltiplicano dalla decomposizione delle foglie, grazie all’umidità e al carbonio del terreno. La diffusione delle micorrize nel sottosuolo crea una ragnatela di collegamenti tra le piante che rende fertile il terreno e allontana i parassiti. Senza micorrize il bosco non è bosco.
Il resto scopritelo guardando questa seconda avventura alla scoperta della Permacultura!
Posta un commento