L’energia dell’orto naturale:
ecco come creare un ORTO SINERGICO!
Eccomi nel vivo della Permacultura! Come trasformare, con Francesco Aronne Musumeci, un campo incolto in un fruttuoso orto sinergico!
Cos’è un orto sinergico? Ho imparato che è un sistema di coltivazione che preserva la ricchezza del suolo. L’agricoltura sinergica è un metodo di coltivazione elaborato dall’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip basandosi sulle intuizioni di Masanobu Fukuoka.
Qui vedremo come si crea un bancale sinergico secondo le tecniche della Permacultura, innanzitutto studiando il luogo in cui si farà: osservando il terreno, la sua conformazione e le cosiddette “curve di livello”, ovvero la curvatura naturale del suolo. Lo studio preliminare serve a decidere dove si farà l’orto. Se c’è un avvallamento, si farà a valle in modo che riceva l’acqua che scende naturalmente da monte e si farà perpendicolare alla curva, in modo che l’acqua portata dalla pioggia si fermi lì. Insomma, in questo caso non si farà “a pettine” rispetto al dosso, ma orizzontale alla valle.
Questa è la prima cosa pratica che abbiamo imparato proprio sul e nel campo, noi del corso introduttivo di Permacultura, tenuto da Francesco e organizzato dall’Associazione Arianova di Onigo di Pederobba (TV) l’ultimo week end di settembre. Tra noi neofiti (io novizio assoluto, come velatamente si noterà), un partecipante prezioso, Mauro Flora, noto agrotecnico della zona, grandissimo conoscitore di piante autoctone (sta pubblicando il libro “Orto di piante spontanee”, Aurelia Edizioni) che è l’inventore dell’Orto in Sacco: anche chi abita in appartamento può coltivare un orto! Come si fa ve lo spiega Mauro approfonditamente qui.
Prese dunque zappe e picconi, dopo aver tagliato l’erba del campo (poi recuperata, come vedremo), via con lo scavo, che anzichè di 50 cm. di profondità come consigliava Francesco, lo abbiamo fatto di circa la metà, perché siam pur sempre principianti, no? E anzichè fare la buca di un metro di larghezza (va fatta secondo la propria comodità, a me ne basta anche la metà), abbiamo fatto quel che siamo riusciti in 6 persone in circa 3 ore di lavoro. Francesco ci ha proposto di adottare per questo orto sinergico la Hūgel kultur, una tecnica di coltivazione inventata dal coltivatore austriaco Sepp Holzer, che prevede l’utilizzazione del legno. Il legno, preferibilmente grossi tronchi interi d’albero, va messo sul fondo dello scavo e marcescendo diventerà una preziosissima e continua fonte di alimento dei vermi e dei microorganismi del terreno. L’energia dell’orto sinergico parte da qui, dalla vita del micro popolo che lo abiterà. Un gigantesco mini – popolo che ha le stesse necessità di noi umani: mangiare, moltiplicarsi, amare e che come noi litiga, fa le guerre e muore (di fame però qui no).
Ricoperti i tronchi con la terra tolta prima, come vedremo, abbiamo aggiunto tronchetti e ramoscelli di legno, e poi l’erba tagliata. Abbiamo fatto quel che tecnicamente si dice “la pacciamatura“, che impedisce la crescita della “gramegna” cioè delle erbe cattive, mantiene l’umidità, innalza la temperatura e impedisce l’erosione del terreno. Infine abbiam ricoperto tutto con il fieno, che io ho imparato a mie spese a distinguere dalla paglia, innocua erba secca, perchè può contenere, sottile differenza, ramacci e rovi pungenti. Voilà, l’opera è conclusa! E non è, come appare, una pira funeraria, ma proprio l’opposto: una pira di vita, un cumulo di materiale organico che produrrà presto buon cibo. Ora basta decidere cosa piantare (a seconda della zona e della stagione) e quando il nostro orto sinergico avrà prodotto ricordate che non andrà mai sdradicato nulla: va solo tagliata la parte secca e lasciata lì (diventerà compost). Perché sotto, le radici, continuano, perennemente la nostra, e anche loro, opera sinergica.
Ah, il finale della storia è questo. Marco, gestore dell’agriturismo “Casa La Buona Stella” sulle colline del Montello (TV), che ci ha messo a disposizione il suo campo, ha fatto qui realizzare a Francesco altri 4 “cumuli sinergici” e ha intenzione, nei prossimi mesi, di rendere il suo orto sinergico “visitabile e raccontabile ai suoi ospiti”. E per rimanere nell’orto, Mauro Flora, la prossima settimana, ci racconterà il progetto degli “Orti solidali” di Montebelluna.
La sinergia insomma, porta buoni frutti. 🙂
Noi, novizi sinergici, con Francesco (al centro) e Mauro (l’ultimo sulla destra). Foto di Renzo Sartori
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